Cronaca
06 novembre 2017
Aggredisce l’amico al bar con un machete
Drammatico episodio in viale Roma, vittima una guardia giurata: «Ha detto che voleva uccidermi»
di Tommaso Silvi
MASSA. Il solito bar, il solito caffè prima di andare al lavoro. Per poco, però, quello che sembrava un pomeriggio come tanti ha rischiato di trasformarsi in una giornata tragica per Mirco Dell’Amico, massese di 47 anni.
Sabato, dopo aver indossato la divisa da guardia giurata, Mirco si è recato in un locale di viale Roma, che frequenta abitualmente, per scambiare quattro chiacchiere con gli amici prima di entrare in servizio. Ogni bar, è risaputo, ha i suoi personaggi. C’è il barzellettiere, il burbero, lo scroccone.
«Lì c’è un signore sulla sessantina col quale scherzo sempre. Ci prendiamo in giro – spiega Mirco – qualche battuta, ma tra noi c’è sempre stato un rapporto civile”.
Una frase detta da Mirco nei giorni scorsi non digerita, qualche bicchiere di troppo, una giornata particolarmente storta. I motivi sono ancora tutti da chiarire. Di certo c’è che sabato in viale Roma per alcuni minuti ha regnato il panico. «Ero al banco a prendere il caffè – prosegue l’uomo – girandomi mi sono ritrovato un machete a un metro di distanza». Ad agitarlo, all’interno del bar, era proprio l’uomo con cui la guardia giurata era solito scherzare. «Non so cosa gli sia preso, non mi ha neppure salutato. Mi stava aspettando, ha estratto l’arma e mi ha minacciato dicendomi che mi avrebbe ammazzato aprendomi in due».
Sono state immediatamente allertate le forze dell’ordine, che hanno portato via l’uomo e lo hanno interrogato per capire il motivo del suo folle gesto. «Probabilmente ha pianificato tutto, attendeva il mio arrivo per aggredirmi», dice Mirco Dell’Amico, che ora è sconvolto, anche se ha realizzato la gravità dell’accaduto soltanto alcuni minuti dopo l’arrivo delle forze dell’ordine.
«Sul momento non ho avuto molta paura, in nove anni di guardia giurata ne ho viste parecchie. Però a menta fredda ho pensato che se non mi fossi girato quell’uomo avrebbe potuto colpirmi alle spalle. E se non avessi mantenuto il sangue freddo avrei anche potuto sparare per difendermi, d’istinto».
Tragedia sfiorata. E un’amicizia che, almeno per il momento, si interrompe. «Non ho alcuna intenzione di procedere per vie legali contro la persona che mi ha aggredito – conclude Mirco Dell’Amico – mi auguro solamente che abbia capito di aver fatto una pazzia».