Treni, le guardie viaggiano in ritardo. Trenta vigilantes per duemila corse

il_giorno

Cronaca

20 settembre 2017 ore 07:09

Treni, le guardie viaggiano in ritardo. Trenta vigilantes per duemila corse

Ancora bocciati. Milano, vertice in Prefettura: ecco i nuovi progetti 

di LUCA BALZAROTTI

Milano, 20 settembre 2017 – Trenta guardie giurate armate per oltre duemila corse. Solo otto in più in due mesi, il tempo trascorso tra la prima convocazione del tavolo urgente sulla sicurezza sui treni e il nuovo incontro di ieri in Prefettura a Milano. Era il 24 luglio, un caldo pomeriggio concluso con impegni e disponibilità a interrompere vere (e presunte) aggressioni con l’arrivederci al 19 settembre. Ieri pomeriggio, in corso Monforte, le prime verifiche. A rapporto dal prefetto, Luciana Lamorgese, c’erano gli stessi interlocutori – Regione Lombardia, Trenord, Fnm (Ferrovie nord Milano), i sindacati – più Rfi (Rete ferroviaria italiana) e gli stessi punti all’ordine del giorno. Il primo riguardava due militari per sorvegliare ogni stazione: «Per il momento il loro arrivo è in stand by», dichiara Giovanni Abimelech, segretario generale Fit Cisl Lombardia. Il secondo l’incremento di guardie giurate in servizio sui treni: il 24 luglio erano 22 sulle 125 attese da Trenord, «oggi sono otto in più. Devono superare i corsi di abilitazione, ci sono troppe bocciature: l’impressione è che pochi vogliano ricoprire questo ruolo». 

Le stesse perplessità filtrano anche dalla Filt Cgil: «A settembre – fa sapere il segretario lombardo Stefano Malorgio – su 23 candidati solo in 8 hanno superato la prova. Questi tassi di bocciatura sono troppo elevati: avanti di questo passo ci vorranno anni per andare a regime». Di certo, l’inserimento dei vigilantes viaggia in ritardo. E non per colpa di Trenord, che ha investito 8,5 milioni e non può far altro che attendere: l’azienda che gestisce il trasporto ferroviario regionale ha appaltato a un pool di società di vigilanza privata il servizio. Ma per salire armati tra i pendolari occorre essere abilitati da una commissione prefettizia che si riunisce in Questura. Un nuovo aggiornamento è previsto a dicembre, quando il tavolo si ritroverà in Prefettura. «Qualcosa si muove, il metodo di lavoro è corretto», dichiarano i sindacati.

«I progetti ci sono». Trenord ha presentato un documento di 19 azioni. Un impegno apprezzato, soprattutto per l’impiego della tecnologia: il 60% dei treni è già protetto dalle telecamere. La videosorveglianza sarà potenziata dotando il personale viaggiante con sistemi di ripresa collegati in tempo reale con la sala operativa: l’azienda ha avviato un confronto con il Garante per tutelare la privacy. I dipendenti a bordo treno, i vigilantes e le forze dell’ordine saranno in contatto tramite un’applicazione. Potenziata anche l’app di Trenord che verrà integrata con il 112, il Numero unico di emergenza, e chiamate dirette alla centrale di soccorso. Infine, aumenteranno anche i convogli con le carrozze “Safe and quite on the board” dotate di pulsanti sos e telecamere per chi viaggia da solo. Entro fine anno, Rfi doterà tutte le stazioni del passante ferroviario milanese di tornelli.

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Treni, le guardie viaggiano in ritardo. Trenta vigilantes per duemila corseultima modifica: 2017-09-21T10:45:50+02:00da sagittario290