Bloccata banda specializzata in assalti a portavalori: 8 arresti tra Toscana e Puglia

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Cronaca

30 agosto 2017

Le indagini

Bloccata banda specializzata in assalti a portavalori: 8 arresti tra Toscana e Puglia

Dopo il colpo del 30 settembre scorso sull’autostrada Firenze-Pisa la pista ha portato fino in Puglia. A Cerignola, in provincia di Foggia, ci sono i rapinatori più violenti e strutturati d’Europa che utilizzano tecniche militari

di Giovanni Santucci

Due Bmw station wagon. Una Jaguar. Una Ford. Fucili mitragliatori. Fucili a pompa. Otto chilometri di autostrada bloccati nella notte del 30 settembre 2016. Automobilisti minacciati con le bocche dei Kalashnikov puntate sui finestrini. E più di venti minuti per cercare di scardinare le difese di un furgone blindato della Mondialpol che quella notte, sulla A12 tra Rosignano e Collesalvetti, trasportava quasi 6 milioni di euro in contanti. Otto banditi responsabili di quell’assalto sono stati arrestati nella notte del 30 agosto al termine di undici mesi di inchiesta delle Squadre mobili di Foggia e Pisa, che hanno lavorato con le questure di Firenze e Ancona, sotto la direzione del Servizio centrale operativo della polizia e della Procura di Pisa.

Tecniche militari

Un minuzioso incrocio di testimonianze, intercettazioni e analisi delle telecamere per inchiodare una “batteria” di Cerignola, la piccola città in provincia di Foggia che ormai da decenni alleva la scuola di rapinatori più violenti e strutturati d’Europa. Gli unici in grado di muoversi e coordinarsi con tecniche militari. L’inchiesta della polizia è infatti partita dall’analisi di una scena del crimine che sembra un quadrante di guerra trapiantato nella provincia toscana. Il conflitto a fuoco quella notte fu feroce: oltre 130 colpi sparati dai rapinatori; una trentina esplosi dalle guardie giurate nel tentativo di difendersi.

Tecniche militari

Un minuzioso incrocio di testimonianze, intercettazioni e analisi delle telecamere per inchiodare una “batteria” di Cerignola, la piccola città in provincia di Foggia che ormai da decenni alleva la scuola di rapinatori più violenti e strutturati d’Europa. Gli unici in grado di muoversi e coordinarsi con tecniche militari. L’inchiesta della polizia è infatti partita dall’analisi di una scena del crimine che sembra un quadrante di guerra trapiantato nella provincia toscana. Il conflitto a fuoco quella notte fu feroce: oltre 130 colpi sparati dai rapinatori; una trentina esplosi dalle guardie giurate nel tentativo di difendersi.

Bloccati 8 km di autostrada

Nello stesso momento, sulla carreggiata dell’autostrada in direzione opposta, gli altri rapinatori sulla Jaguar hanno provocato un blocco analogo, con l’aggiunta di una pesante catena tirata tra i due guardrail davanti alla galleria. Risultato dell’azione, perfettamente coordinata: 8 chilometri di autostrada deserti e inaccessibili, uno spazio isolato nel quale la Ford (che a breve sarà raggiunta dalle Bmw e dalla Jaguar) ha già ingaggiato il conflitto a fuoco con le guardie sui due furgoni. L’attacco alla fine fallisce: perché le moderne difese del portavalori resisteranno alle mototroncatrici con le quali, per quasi 20 minuti, i rapinatori provano a squarciare le lamiere per raggiungere i 6 milioni di euro.

L’inchiesta

Le analisi balistiche sui bossoli, nei giorni seguenti, dimostrano che quelle stesse armi sono state usate in altri assalti nella zona di Ancona, tra Bari e Brindisi, tra Forlì e Cesena. È solo una conferma di quel che i poliziotti già sapevano: la programmazione e l’esecuzione di agguati di quel genere, per livello di professionalità criminale, sono con certezza collegate alle “batterie” della mafia foggiana, in particolare di Cerignola. Il Servizio centrale operativo, guidato da Alessandro Giuliano, coordina i fili dell’inchiesta che attraversa tutto il centro Italia, a partire dal lavoro della Squadra mobile di Foggia. Riflette il direttore dello Sco: «Questa operazione dimostra, una volta di più, la pericolosità delle bande di rapinatori dell’area di Cerignola, ma anche la capacità della Polizia di Stato di fare squadra per contrastarle: a questa indagine hanno infatti preso parte, oltre al Servizio centrale operativo, ben quattro Squadre mobili». Il mandato d’arresto viene costruito nel corso dei mesi incrociando i transiti autostradali delle auto con le quali si è mosso il commando; le telecamere dei caselli; le posizioni e gli spostamenti di alcuni cellulari che i rapinatori usavano come “citofoni” (parlavano cioè soltanto tra loro, per evitare contatti a rischio esterni alla propria rete). Un tenace lavoro di ricostruzione che alla fine porta agli otto arresti, tra i quali figura anche un nome “eccellente”, quello di Antonio Braschi, 38 anni: l’uomo che ha partecipato all’azione in Toscana da latitante, perché già ricercato per l’assalto militare a un caveau di Foggia nel 2014.

http://www.corriere.it/cronache/17_agosto_30/bloccata-banda-specializzata-assalti-portavalori-4e0c5556-8d51-11e7-9464-bd6d9adf1594.shtml

Bloccata banda specializzata in assalti a portavalori: 8 arresti tra Toscana e Pugliaultima modifica: 2017-08-31T11:15:14+02:00da sagittario290