Alla Tmm arrivano le guardie giurate, l’incertezza prosegue

iltirreno

Cronaca

08 agosto 2017

Alla Tmm arrivano le guardie giurate, l’incertezza prosegue

Pontedera: dalla proprietà sono stati reclutati dei vigilantes 24 ore su 24 per evitare occupazioni e intrusioni da parte dei lavorarori che manifestano con un presidio

di Danilo Renzullo

PONTEDERA. Dopo le catene, arrivano le guardie armate. Hanno atteso invano notizie che sarebbero dovute arrivare al termine di un incontro tra la proprietà e l’amministratore delegato della Tmm, che ieri, a Torino, avrebbero dovuto decidere il futuro dello storico stabilimento dell’indotto Piaggio e degli 85 operai impiegati in viale Africa. Invece di “emissari” dell’azienda, davanti ai cancelli “blindati” nei giorni scorsi con catene e lucchetti di ferro, i lavoratori che producono marmitte per moto hanno trovato una guardia armata, reclutata dalla proprietà per vigilare 24 ore su 24 (al posto dei “classici” giri notturni) sullo stabilimento industriale ed evitare eventuali intrusioni o occupazioni da parte dei lavoratori, che anche ieri mattina si sono riunti in presidio davanti alla fabbrica per rivendicare risposte sulle voci, sempre più insistenti, di una possibile chiusura della fabbrica a partire dal prossimo settembre (da sabato scorso la produzione è momentaneamente sospesa per ferie).

Né conferme, né smentite. La proprietà (la Tmm fa parte del gruppo Csl di Torino) si è rinchiusa ancora una volta nel silenzio. Lo stesso che gli operai e i sindacati stanno provando a rompere. Prima uno sciopero di poche ore, seguito venerdì da uno sciopero a sorpresa per l’intera giornata e da un presidio all’esterno dei cancelli. La risposta dell’azienda è stata una “blindatura” di tutti gli ingressi, con catene, lucchetti e nuove serrature, che ieri mattina hanno impedito anche il ritorno al lavoro del personale amministrativo (una decina gli impiegati). Al loro posto è invece comparsa una guardia giurata, che controlla appunto gli ingressi. «Siamo persone civili ed oneste, siamo qui solo per difendere il nostro posto di lavoro», lamenta una delle operaie che ieri mattina è scesa ancora una volta in strada per cercare di conoscere il suo futuro. Uno stallo che secondo i lavoratori non promette nulla di buono. Alimentato ancora una volta dalla mancata chiarezza dell’azienda.

Eppure il lavoro non manca. Dallo scorso marzo, la produzione ha subìto un vero e proprio boom al punto da spingere la società a sospendere gli ammortizzatori sociali per incrementare le ore lavorative. «Il dubbio – spiegano alcuni operai – è che quest’operazione sia servita a riempire i magazzini in vista della chiusura dello stabilimento».

Timori, quelli sulla definitiva chiusura dello stabilimento, diventati per i lavoratori quasi una conferma quando ieri mattina è stato imposto lo stop anche agli amministrativi. Domani, per il futuro della storica azienda e per quello di 85 lavoratori, potrebbe essere il giorno della verità. Alle 14 è programmato nei locali di viale Africa un incontro tra i rappresentanti dei lavoratori (Fiom-Cgil,

Fim-Cisl e Uilm-Uil) e l’amministratore delegato che dovrebbe “svelare” i piani societari per lo stabilimento, mentre gli operai proseguiranno ad oltranza la loro pacifica protesta, sfidando la calura estiva e il silenzio della proprietà.

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Alla Tmm arrivano le guardie giurate, l’incertezza prosegueultima modifica: 2017-08-09T10:45:58+02:00da sagittario290