Ad Asti visita a sorpresa in Pronto soccorso del sindaco Rasero e dell’assessore Cotto

Attualità

12/08/2017

Ad Asti visita a sorpresa in Pronto soccorso del sindaco Rasero e dell’assessore Cotto

Selma Chiosso

ASTI – Alcuni seduti con la testa tra le mani e rassegnati all’attesa, quando hanno visto entrare in Pronto soccorso il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore Mariangela Cotto, hanno guardato increduli. «Abbiamo ricevuto qualche lamentela, siamo qui per vedere di persona cosa capita» ha detto il sindaco.  

Un pensionato con la mamma caduta nell’orto e sanguinante a una gamba, si è alzato ed è andato a dargli la mano. Sono le 16,30 di giovedì pomeriggio 10 agosto.  
 

In sala di attesa sul grande monitor scorrono numeri e colori. I pazienti sono 63: 22 in attesa e 41 in trattamento. Nessuna emergenza. Dei 41 quelli di media gravità sono 26, i «bianchi» (devono pagare il ticket per patologie da medico di famiglia) sono 15. 
 

Tra i 26 alcuni saranno inviati all’Obi (Osservazione di breve intensità) dove si fermeranno per un massimo di 48 ore, il tempo di capire se devono essere stabilizzati e dimessi oppure ricoverati. 
 

In questi giorni sono 170 in media gli accessi al Pronto. Al triage si presenta un gruppo di ragazzi: uno mangia la focaccia, l’altro tiene un cane al guinzaglio, il terzo sorregge una adolescente con una borsa di ghiaccio sulla tempia. La giovane dimostra 14 anni ma dice di essere del 2008 e di essere caduta. Come agli altri le viene assegnato un numero, i compagni se ne vanno. 
 

Una dottoressa e un infermiere cercano il primario Gianluca Ghiselli che dice: «Lavoro in Pronto soccorso da sempre. E quello di Asti a confronto di altri in Piemonte è un’isola felice. Lamentele? Io sono sempre qui, se qualcuno vuole dolersi mi trova pronto ad ascoltarlo. A tutti spiego che non è importante “quando” si esce ma “come”».  
 

Guarda la ragazzina seduta: «Sfatiamo una leggenda. I nomadi vengono trattati come gli altri. Qui davanti a tutti, giovani o anziani, uomini o donne, passano soltanto le urgenze e i pazienti psichiatrici». E spiega: «Ci sono urgenze come i problemi respiratori che a occhio nudo “non si vedono” per cui può capitare che chi è seduto e aspetta dica che gli passa davanti chi non ha niente. Non è così: per un taglio non si muore, per un problema respiratorio sì».  
 

E in giorni di caldo afoso sono tantissimi gli over 50 con questo genere di problema. «Come quando fa freddo, è l’eccesso ad essere pericoloso» aggiunge il medico. 

È felice il dottore. Qualche giorno fa ha salvato due fratellini di 3 e 5 anni, intossicati: «Ce li hanno portati in fin di vita. Erano in 50 fuori. Ho chiamato il “capo” gli ho fatto vedere cosa stavamo facendo e gli ho detto “Adesso portateli via tutti, noi dobbiamo lavorare in tranquillità, i bambini rischiano di morire. Ha funzionato. Quando sono uscito il corridoio era vuoto. I bimbi sono stati trasferiti al Regina Margherita e si stanno riprendendo bene».  
 

Il problema sicurezza esiste. Il Massaja è grande. Di giorno c’è un poliziotto e di notte una guardia giurata. Capita di lasciare le borse incustodite o avere una soglia di attenzione bassa. E specialmente di notte ci sono ubriachi e border line. Le volanti arrivano ma a volte non basta. «Ce ne occuperemo» promettono sindaco e assessore. Poi ringraziano: «Siamo venuti per verificare problemi e abbiamo trovato professionalità e tanta umanità».  

http://www.lastampa.it/2017/08/12/edizioni/asti/ad-asti-visita-a-sorpresa-in-pronto-soccorso-del-sindaco-rasero-e-dellassessore-cotto-8u0Do01G3mM2VssxkHk5cK/pagina.html

Ad Asti visita a sorpresa in Pronto soccorso del sindaco Rasero e dell’assessore Cottoultima modifica: 2017-08-13T11:00:25+02:00da sagittario290