Picchia vigilante che lo ferma alle casse, napoletano nei guai

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Cronaca

11 luglio 2017

Picchia vigilante che lo ferma alle casse, napoletano nei guai

indagini in corso: si ipotizza che l’uomo stesse acquistando per conto di un’organizzazione che opera nel mercato nero parallelo

Firenze, 11 luglio 2017 – DUE PUGNI a una vigilante che chiedeva al cliente fermo alla cassa di controllare il carrello della spesa, strapieno all’inverosimile. E’ accaduto all’Esselunga di via di Novoli. E’ intervenuta la polizia, è stata presentata una querela e si procederà quindi, per lesioni, nei confronti di un 33enne napoletano, presunto responsabile dei colpi sferrati in faccia alla guardia giurata. Lui si sarebbe giustificato dicendo di essere stato ‘guardato male’. Comunque, di non aver gradito il controllo. Il capo del personale e un ispettore di Esselunga si sono subito interessati al fatto.

Il paradosso è che, nonostante la denuncia, c’è chi sostiene che il 33enne sarebbe tornato al supermercato poco più tardi, riprendendo con i suoi amici a fare tranquillamente la spesa. Quanto è accaduto tra vigilante e cliente al momento del controllo della spesa, potrebbe non restare confinato a un semplice diverbio, ma rientrare nel problema che da mesi affligge uno dei punti più importanti della grande distribuzione cittadina: l’accaparramento dei prodotti in offerta, scontati, da parte di ‘squadrette’ di elementi sospettati di agire per conto di organizzazioni camorriste.

Questi ‘inviati’ svuotano gli scaffali dei prodotti a prezzi di favore, specie non deteriorabili, li prendono in grandi quantità lasciando a secco tutti gli altri clienti. vanno alla cassa e pretendono di pagare con le schede magnetiche rilasciate proprio per questo genere di spesa. Schede, però, sulle quali non possono essere caricati quantitativi abnormi di prodotti. Passate le casse, questi acquirenti speciali caricano la merce su furgoni presi a noleggio e parcheggiati vicino all’ingresso dei super. Questo specie al mattina, ma anche nel pomeriggio, per quattro-cinque giorni, al massimo una settimana, trascorsa la quale portano i prodotti al Sud, di fatto per immetterli su un mercato parallelo. E rivenderli a una sorta di ‘borsa nera’.

La vicenda è culminata nei mesi scorsi nell’intervento dei carabinieri, predisposto dal comando, di concerto con la procura, per identificare queste persone, la loro provenienza, eventuali legami ‘a rischio’, il loro modo di agire, ai confini della legalità. Forse oltre. Un blitz dell’Arma nel corso del quale sono stati individuati quanto meno i componenti di una ‘squadra’, tutti tra i 20 e i 30 anni, in fila coi carrelli strapieni, da ‘riversare’ su furgoni stipati all’inverosimile.

Traendo spunto dal ‘caso-Firenze’, e dal fatto che a Milano il sostituto procuratore Maurizio Ascione ha già avviato da tempo un’indagine sul fenomeno, il senatore Giuseppe Lumia, già presidente della commissione parlamentare antimafia, ha presentato nei mesi scorsi una interrogazione in Senato in cui chiede di sapere se esiste una attività di accaparramento, per riciclare denaro proveniente da attività illecite. E se davvero esiste, come sembra, di quale portata è. . Intanto i lavoratori manifestano disagio. L’episodio di ieri segue altri battibecchi, con minacce (“so qual è il tuo mezzo, è quel motorino, so dove lo parcheggi”,  denunciati nel recente passato.

g. sp

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Picchia vigilante che lo ferma alle casse, napoletano nei guaiultima modifica: 2017-07-12T11:15:53+02:00da sagittario290