Controllore accoltellato, 30 vigilantes per 2.200 treni in Lombardia: i nuovi non passano l’esame

Cronaca

20 luglio 2017

Controllore accoltellato, 30 vigilantes per 2.200 treni in Lombardia: i nuovi non passano l’esame

Bocciate molte delle richieste arrivate dalla società cui Trenord ha affidato l’appalto per la sicurezza. Ogni mese 200 segnalazioni

di LUCA DE VITO

E’ stato catturato in una stazione, non lontana da quella dell’aggressione, l’uomo che ha accoltellato alla mano il controllore che gli chiedeva il biglietto su un treno di Trenord della linea Piacenza-Milano, all’altezza di Santo Stefano Lodigiano, in provincia di Lodi. Ma un numero che più di altri spiega perché i controllori dei treni regionali non si sentano al sicuro ogni volta che vanno al lavoro: le guardie particolari giurate a bordo treno sono soltanto 30 su un totale di 2.268 convogli che viaggiano ogni giorno in Lombardia.

Si tratta dei vigilantes armati di pistola, una delle soluzioni al problema sicurezza sventolate dalla Regione all’indomani dell’aggressione col machete dell’11 giugno 2015 nella stazione di Villapizzone in cui il ferroviere di Trenord Carlo Di Napoli ha rischiato la vita e l’amputazione di un braccio. Soluzione che però ha dimostrato tutti i suoi limiti, visto che di guardie non ne arrivano più.

Uno dei motivi è legato alla procedura, tutt’altro che automatica. Per abilitare una guardia a questo tipo di servizio c’è una commissione di nomina prefettizia che si riunisce in questura e che deve esaminare le richieste. Questa ha il compito di valutare i profili delle persone che devono svolgere il servizio, cercando di capire se sono adatte o meno. Ed è proprio qui che c’è l’intoppo. Molte delle richieste arrivate dalla società cui Trenord ha affidato l’appalto sarebbero state bocciate a causa dei profili inadatti. Una situazione anomala, visto che altre richieste arrivate da società che lavorano per il settore pubblico non hanno questo tipo di problemi.

La Regione però assolve Trenord: “Il loro lavoro è quello di far andare i treni e trasportare le persone – ha detto l’assessore regionale ai trasporti Alessandro Sorte, di Forza Italia – la sicurezza dei viaggiatori e del personale deve essere garantita dalle forze dell’ordine. Per questo chiediamo che vengano mandati i militari nelle stazioni e sui treni”.

Del resto la situazione sui treni sta diventando sempre più complicata. Secondo gli ultimi dati disponibili, relativi al 2016, arrivano circa circa 200 segnalazioni al mese da parte dei capotreno. Queste comprendono tutti gli episodi degni di essere riportati all’attenzione dell’azienda, dal graffito al vetro rotto, fino alla scolaresca rumorosa e al viaggiatore molesto. L’intervento della Polfer è stato necessario in 300 casi nel corso dell’anno, che vanno dai portoghesi che non vogliono scendere dal treno, alle identificazione di soggetti, dai furti fino alle aggressioni come quella di ieri. Tra gli ultimi episodi più gravi avvenuti di recente c’è quello del capotreno morso sulla spalla mentre era a lavoro sulla linea Milano-Lecco (6 luglio) e di un controllore malmenato al momento della richiesta del biglietto sulla linea Milano-Mantova all’altezza di Cremona (7 luglio). Altri episodi simili sulla linea S5 Varese-Milano-Treviglio (30 giugno), sulla S11 Milano-Chiasso (4 maggio) e sulla Cremona-Treviglio (25 aprile). Numeri che si aggiungono a quelli della Polfer che in tutto il 2016 ha denunciato 1.791 persone e ha effettuato 311 arresti. Tra i principali reati i furti e borseggi che avvengono a bordo treno o in stazione (149) e lo spaccio di droga (51).

La paura, per i controllori, è ormai una costante quotidiana. Motivo per cui i sindacati non hanno esitato a proclamare un’azione simbolica già ieri (braccia incrociate per cinque minuti) e uno sciopero massiccio per lunedì, con tutte le sigle aderenti, va dalle 9 del mattino alle 6 del pomeriggio. Sciopero contestato però da Legambiente “Il rimedio è peggiore del male. L’invito ai sindacati è quello di reagire con una manifestazione e non con uno sciopero che finirebbe per creare disagi ai pendolari – dichiara Dario Balotta, responsabile Trasporti per Legambiente Lombardia – Per l’adozione di nuovi sistemi di controllo e di sicurezza non necessitano nuovi scioperi ma investimenti. Fermare treni e cicli manutentori nelle officine peggiora e non migliora le cose nella disastrata azienda di Trenord”.

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Controllore accoltellato, 30 vigilantes per 2.200 treni in Lombardia: i nuovi non passano l’esameultima modifica: 2017-07-21T11:15:39+02:00da sagittario290