L’inchiesta Lidl e le vecchie ombre su Securpolice

Lettera43

Attualità

18 maggio 2017

L’inchiesta Lidl e le vecchie ombre su Securpolice

La società di vigilanza privata, commissariata il 15 maggio, opera anche all’interno del tribunale di Milano. E nei giorni successivi alla sparatoria del 2015 finì nel mirino. Colpa di contratti fantasma e opacità.

Luca Rinaldi

Che qualcosa di strano covasse all’ombra dell’appalto per la vigilanza privata all’interno del tribunale di Milano lo si era capito nelle ore immediatamente successive alla sparatoria del 9 aprile 2015 a opera di Claudio Giardiello. Tre vittime e un ferito, colpiti da una pistola entrata nonostante i controlli, i metal detector e un appalto milionario per la sicurezza. Dopo l’operazione della procura di Milano che il 15 maggio scorso ha portato all’arresto di 14 persone ritenute vicine al clan Laudani di Catania, il quadro si è fatto più nitido.

SOCIETÀ IN AMMINISTRAZIONE GIUDIZIARIA. Tra le società che si occupano della vigilanza ai varchi del tribunale insieme con l’asso pigliatutto degli appalti del settore, la All System, figura anche la galassia Securpolice dei fratelli Alessandro e Nicola Fazio, rimasta impigliata nell’inchiesta coordinata da Ilda Boccassini. Per questo la sezione Misure di prevenzione del tribunale meneghino ha disposto l’amministrazione giudiziaria della società. Tra i gli arrestati, oltre ai titolari della Securpolice, figurano anche un ex dipendente della Provincia di Milano, Domenico Palmieri, ancora di casa a Palazzo Marino, e Giovanna Rosaria Maria Afrone, responsabile del Servizio gestione contratti trasversali (ai domiciliari).

Ma cosa non tornava, di preciso? Il contratto per la sicurezza del tribunale di Milano, figlio di una tormentata gara d’appalto, era un contratto fantasma. E riletti oggi pure i passaggi di società tra Securpolice e un’altra azienda del gruppo, la Gf Protection, avrebbero potuto destare più di una perplessità. La filiera dei controlli del Comune non rilevò nulla di anomalo nella cessione di un ramo d’azienda alla Securpolice Servizi Fiduciari (società di Alessandro Fazio) da parte della Gf Protection (di cui lo stesso Alessandro Fazio è socio). «Il socio unico di Securpolice Servizi Fiduciari», notano i pm, «è un’altra società di Fazio, la Estate Solution srl, il cui presidente è di nuovo Alessandro Fazio, mentre il fratello Nicola è consigliere. Estate Solution srl ha come soci altre due aziende, Impresa Semplice srl (amministratore Nicola Fazio) e la Fg Corporate, il cui socio unico è di nuovo Alessandro Fazio».

AFFARI ANCHE CON EXPO. Questi intrecci, però, sono passati inosservati e anche su questo si concentreranno gli interrogatori previsti nei prossimi giorni. Allora si dovette faticare non poco per mettere le mani sul contratto da 8 milioni di euro in tre anni per la vigilanza privata a Palazzo di Giustizia, così come poco trasparente nelle ore successive alla sparatoria in tribunale fu Securpolice con i cronisti (con la centralinista che rispondeva di aver avuto disposizione dai vertici di non passare telefonate) salvo poi rilasciare uno scarno comunicato qualche ora più tardi. Le società in questione fecero affari anche con Expo, al via pochi giorni dopo la strage a Palazzo di Giustizia: Securpolice rastrellò appalti per circa 240 mila euro, mentre Gf per 223 mila euro.

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L’inchiesta Lidl e le vecchie ombre su Securpoliceultima modifica: 2017-05-19T11:15:01+02:00da sagittario290