Napoli, autisti Anm aggrediti: «Dopo ultime violenze nulla è cambiato»

Cronaca

Domenica 17 Luglio 2016, 09:00

Napoli, autisti Anm aggrediti: «Dopo ultime violenze nulla è cambiato»

di Oscar De Simone

NAPOLI – Ancora aggressioni ai danni degli autisti e del personale dell’Azienda Napoletana per la Mobilità. Non c’è pace, a quanto pare, negli stazionamenti della città e sulle vetture di servizio, dopo le ripetute violenze perpetrate ai danni degli operatori del trasporto pubblico. A nulla sono servite le promesse di interventi utili alla sicurezza degli autisti e dei cittadini, all’indomani dell’aggressione ai danni di Vincenzo Lucchese, ferito lo scorso 11 giugno in un bar nell’area dello stazionamento di Piazzale Tecchio nel quartiere flegreo di Fuorigrotta. Vetri in frantumi ed atti di violenza sono ancora la pericolosa e triste realtà, vissuta dai dipendenti dell’azienda partenopea.

“Tutto è rimasto invariato dalla notte in cui fui aggredito” afferma Vincenzo, “le guardie giurate che ci erano state promesse e che avrebbero dovuto vigilare sulle aree più a rischio e sui pullman, sono state presenti solo per poco più di una settimana. Negli attestamenti più a rischio come quelli di Via Argine, di Piazza Garibaldi e di Piazzale Vincenzo Tecchio è tornato a regnare il caos e siamo nuovamente esposti alle vessazioni di chi è libero di assalirci in qualsiasi momento del giorno e della notte”.

Tutto come prima insomma, lamentano gli autisti dell’ANM, proprio perché gli atti vandalici non sembrano affatto essere cessati. A denunciarlo è ancora una volta un conducente e coordinatore provinciale USB lavoro privato, Adolfo Vallini, che recentemente a Portici è stato oggetto di una aggressione ad opera di una baby gang.

“Nella zona di Portici il bus della linea 158 che stavo conducendo” racconta, “è stato sequestrato da una gang di ragazzi che una volta chiuso il parcheggio hanno iniziato a prendere d’assalto la vettura. Mentre stavo tentando di uscire in strada, i ragazzini – una cinquantina – hanno tentato di salire a bordo tramite i finestrini che ho immediatamente cercato di chiudere. In quel momento ho ricevuto sputi ed insulti a cui solo l’intervento delle forze dell’ordine ha messo fine. Una volta calmata la situazione poi, sono stato scortato sino all’esterno della strada dove ho potuto riprendere in sicurezza la corsa senza alcuna conseguenza”.

La situazione rimane ancora invariata. Violenze ed aggressioni continuano a verificarsi senza sosta, anche a danno delle nuove vetture in dotazione all’azienda, come in via Argine dove è stata ridotta in frantumi una delle porte posteriori del bus della linea 192. Gli operatori del settore però, intendono continuare la loro battaglia per la legalità.

“Certamente non ci fermeremo qui” conclude Vincenzo Lucchese, “intendiamo ancora manifestare il nostro dissenso in tutte le sedi opportune. Le mie ferite ormai stanno guarendo e presto rientrerò in servizio, pronto ad affrontare nuovamente la strada. Mi auguro solo che la mia vicenda così come quella degli altri amici e colleghi sia utile al cambiamento per cui stiamo lottando”.

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