Assalto al portavalori sull’A14, la pista è foggiana

IlCentro

Cronaca

28 aprile 2016

Assalto al portavalori sull’A14, la pista è foggiana

Al via i rilievi della polizia scientifica sul furgone dell’istituto di vigilanza Aquila e sui mezzi usati dai quattro rapinatori in fuga

SAN GIOVANNI TEATINO. Sono riusciti a far perdere completamente le tracce i rapinatori che martedì mattina hanno tentato l’assalto a un furgone portavalori dell’istituto di vigilanza Aquila di Ortona, sull’autostrada A14, ma hanno dovuto rinunciare al bottino da un milione e mezzo di euro custodito al suo interno e allontanarsi rapidamente dopo l’arrivo di una pattuglia della polizia stradale di Vasto Sud.

Gli investigatori stanno cercando la banda nella zona foggiana, considerato che nei dialoghi intercorsi tra i malviventi sono avvenuti in dialetto pugliese, come hanno dichiarato le due guardie giurate che si trovavano sul blindato e il conducente dell’autoarticolato utilizzato per bloccare il traffico, posizionando il mezzo di traverso sulla carreggiata. Verso le 6.30, facendo esplodere un ordigno nel furgone in corsa, i rapinatori hanno costretto il blindato a fermarsi e le guardie giurate scendere, per non rischiare l’asfissia a causa del principio di incendio che si è sviluppato all’improvviso. Erano in quattro o forse più, con pistole e kalashnikov, hanno disarmato i vigilantes portando via le armi in dotazione e si sono arrampicati sul furgone per eseguire il taglio del tetto con le mole, in modo da raggiungere i soldi custoditi nel blindato, ma poco dopo sono stati costretti a fuggire.

Elementi preziosi per ricostruire il quadro potrebbero arrivare nelle prossime ore dal personale della polizia Scientifica di Ancona, che dovrà esaminare – a partire da oggi – il furgone dell’istituto di vigilanza e i mezzi della banda, sequestrati dalla polizia dopo l’assalto. I rapinatori, incappucciati e con i guanti alle mani, potrebbero aver lasciato tracce importanti su uno dei mezzi utilizzati per raggiungere la A14, cioè una Giulietta Alfa Romeo (con la targa originale contraffatta) e un furgone Ducato, entrambi rubati a Roma. La Giulietta è stata abbandonata nel punto in cui è avvenuto l’assalto, al chilometro 484 in direzione nord, perché era inutilizzabile: il mezzo, infatti, è stato danneggiato dai chiodi a tre punte che i malviventi hanno gettato sulla strada per ostacolare il transito delle forze dell’ordine. All’arrivo della polizia sono stati obbligati a salire sul Ducato (urlando «jammu scinn») e ad allontanarsi ma hanno percorso solo poche centinaia di metri perché nella zona della galleria San Giovanni sono stati individuati e inseguiti da una seconda pattuglia (della polizia stradale di Pescara Nord) e hanno abbandonato il mezzo, incendiandolo, mentre esplodevano dei colpi di arma da fuoco contro i poliziotti.

Da lì hanno superato il guard rail e sono finiti nella campagna che costeggia l’autostrada per poi raggiungere, con ogni probabilità, una strada parallela alla A14. È verosimile che ad attenderli ci fossero uno o più complici ed è possibile che quella via di fuga sarebbe stata utilizzata anche se il colpo fosse andato a buon fine. Non si esclude, quindi, che anche la Giulietta sarebbe stata comunque incendiata in un secondo momento per cancellare le tracce. La squadra Mobile di Chieti e polizia stradale di Pescara Nord, dirette rispettivamente da Francesco Costantini e Sabatino Pulcini, continuano ad indagare senza escludere alcuna ipotesi, compresa quella sull’esistenza di un basista. Coordina le indagini il sostituto procuratore Marika Ponziani.

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Assalto al portavalori sull’A14, la pista è foggianaultima modifica: 2016-04-29T11:30:39+02:00da sagittario290