Giovane pestato a morte al Porto, Cassazione condanna 4 vigilantes

Cronaca

11 febbraio 2016 | 20:08

Giovane pestato a morte al Porto, Cassazione condanna 4 vigilantes

Otto anni a testa ai responsabili della morte di Stefano Federico, 30enne caprese impiegato alla reception dell’hotel Vesuvio

di Claudia Catuogno

NAPOLI – Morto dopo essere stato pestato da quattro vigilantes nel porto di Napoli, la Cassazione conferma la condanna per i responsabili del decesso di Stefano Federico. A distanza di cinque anni dalla scomparsa del giovane caprese, i giudici della quinta sezione della Suprema Corte hanno validato le condanne per omicidio preterintenzionale a 8 anni di reclusione ai dipendenti di una ditta privata di security Marco Gargiulo, Vitale Minopoli, Armando D’Avino e Carlo Berriola.

Dopo la Corte d’Assise d’Appello di Napoli, che aveva confermato la sentenza emessa in primo grado, la Cassazione pone fine ad una vicenda giudiziaria che ha sconvolto l’isola azzurra, dove la vittima era molto conosciuta.

Impiegato alla reception dell’Hotel Vesuvio di Napoli, poliglotta ed amante della cultura orientale, Stefano Federico, 30 anni, stava attraversando un’area interdetta ai pedoni del porto di Napoli per raggiungere il molo Calata di Massa e imbarcarsi per Capri quando fu bloccato da alcuni addetti alla sicurezza. Ne è nata una discussione e il ragazzo è stato ripetutamente colpito. Ad incastrare i quattro vigilantes le telecamere della zona portuale che avevano ripreso il brutale pestaggio che causò il malore e la morte di a Federico, spirato a gennaio del 2011.

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