Assalto al portavalori sulla SS 379: le targhe delle auto usate dai rapinatori erano clonate

Cronaca

mercoledì 10 febbraio 2016

INDAGINI IN CORSO

Assalto al portavalori sulla SS 379: le targhe delle auto usate dai rapinatori erano clonate

È’ caccia ai rapinatori che, nel pomeriggio di lunedì, hanno messo a segno un colpo da tre milioni e 650 mila euro ai danni di un portavalori della Cosmopol che da Bari era diretto a Lecce

di Vincenzo Lagalante

E’ caccia ai rapinatori che nel pomeriggio di lunedì hanno messo a segno un colpo da tre milioni e 650 mila euro ai danni di un portavalori della Cosmopol che da Bari era diretto a Lecce. L’episodio di cronaca si è verificato in territorio di Fasano, sulla statale 379, nei pressi della zona industriale sud. A condurre le indagini sono sia i Carabinieri della Compagnia di Fasano, sia gli agenti di Pubblica Sicurezza di Ostuni (coordinati dalle sedi provinciali e dal sostituto procuratore Iolanda Chimienti della Procura della Repubblica di Brindisi).

Nelle ultime ore è emerso un particolare importante per le indagini: immediatamente dopo il ritrovamento delle quattro auto utilizzate dai malviventi per compiere la rapina (erano state nascoste in un sottopassaggio della statale 379 a circa un chilometro di distanza dall’accaduto), le forze dell’ordine hanno riscontrato che i mezzi sono dei veri e propri cloni. Ovvero, le targhe poste sulla Fiat 500L, sul Land Rover, sulla Ford Focus e sulla Bmw erano copie di altri mezzi regolarmente in circolazione in tutta Italia.

Ecco perché le auto non risultano rubate e si sta valutando l’ipotesi che queste possano provenire dall’estero. Le indagini della Polizia scientifica e dei Carabinieri, attraverso ad esempio il numero di matricola (se ancora presente), serviranno a capire la provenienza delle stesse, utilizzate dai malviventi nel primissimo pomeriggio di lunedì. Ma la Scientifica sta conducendo altre indagini per risalire ad eventuali tracce che la banda potrebbe aver lasciato, anche se è evidente che questa abbia utilizzato tutti gli accorgimenti del caso, a cominciare ad esempio dall’utilizzo di guanti.

Ma gli investigatori non tralasciano alcun dettaglio, anzi. Ieri mattina, ad esempio, i Carabinieri della Compagnia di Fasano e Reparto Operativo del Comando provinciale di Brindisi sono tornati nuovamente sul posto per battere palmo a palmo la zona in cui si è verificata la rapina alla ricerca di alcuni elementi che potrebbero esser sfuggiti durante i primi rilievi. Non sarebbe stato trovato nulla di importante, se non residue tracce di schiuma di estintore liberatasi lunedì durante il colpo milionario. Si sono cercate anche tracce che potrebbero esser state lasciate nei giorni scorsi, durante alcuni sopralluoghi fatti nella zona per analizzare il territorio e per pianificare l’operazione.

Le forze dell’ordine, inoltre, hanno visionato numerose immagini registrate dalle telecamere di sicurezza di alcune aziende presenti nella zona. La speranza è che possa emergere qualche fotogramma, catturato nei giorni scorsi, in cui si vedono autovetture sospette transitare nell’area e dirette verso i luoghi interessati dalla rapina e utilizzate per l’abbandono dei mezzi. Su quanto visionato c’è il massimo riserbo: questa è una fase davvero molto delicata, le forze dell’ordine sono dell’avviso di essere sulle tracce buone per dare un volto ai malviventi.

Infine, anche ieri è proseguito anche l’ascolto di numerosi testimoni oculari che hanno assistito in prima persona al colpo da oltre tremilioni e mezzo di euro. Sono coloro che per primi sono giunti nei pressi della catene chiodate sistemate dai malviventi e che si sono ritrovati di fronte alcuni componenti della banda con tanto di fucile kalashnikov tra le braccia. Ogni piccolo elemento può essere utile per risalire a coloro che hanno messo a segno il colpo degli ultimi anni.

Assalto al portavalori sulla SS 379: le targhe delle auto usate dai rapinatori erano clonateultima modifica: 2016-02-11T12:00:43+01:00da sagittario290