«Defiscalizziamo le spese per evitare gli atti criminali»

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Cronaca

27 novembre 2015

LA PROPOSTA DEL GOVERNATORE ZAIA PER I COMMERCIANTI

«Defiscalizziamo le spese per evitare gli atti criminali»

Telecamere, allarmi, assicurazioni, vigilanza privata, vetrine corazzate. Ma quanto spendono commercianti ed esercenti veneti e veneziani per difendersi dalla criminalità? Molto, di sicuro, come ha evidenziato una recente indagine della Confcommercio nell’ambito della giornata della mobilitazione sulla legalità. Anche perché più di 8 negozianti su dieci sia in provincia che in regione hanno acquistato uno o più di questi strumenti per difendersi. Nasce sulla scia di questa indagine la proposta del presidente del Veneto, Luca Zaia, di defiscalizzare le spese sostenute dai commercianti ma anche dai privati cittadini per scongiurare atti criminosi. «Queste spese», sostiene Zaia, «devono essere totalmente defiscalizzate, se non addirittura rimborsate. Se lo Stato non è in grado di difendere gli italiani e i veneti, almeno paghi i danni e i costi che la gente deve subire a causa della sua incapacità».

La richiesta, come detto, giunge alla luce della presentazione dell’indagine Confcommercio-Gfk Eurisko, dalla quale è emerso tra l’altro che l’83% dei negozianti veneti “spende” per proteggersi. «Siamo di fronte a una categoria, quella dei commercianti, che conta oltre 16 mila piccole imprese commerciali in Veneto», continua Zaia. «L’83% di loro investe in autodifesa e se a questi aggiungiamo le centinaia di migliaia di famiglie che hanno fatto la stessa cosa per la propria casa, siamo di fronte a spese di centinaia di milioni di euro, che vanno considerati veri e propri “danni” subiti a causa dello Stato. La defiscalizzazione totale di tali spese è un risarcimento non più rinviabile. Ed è il minimo, perché, facendo un po’ di autocritica, lo Stato dovrebbe pensare a un fondo di risarcimento nazionale, tipo quello esistente per i sinistri stradali nei quali chi causa il danno non è assicurato. Sono disponibile a sostenere ogni iniziativa possibile per portare la questione all’attenzione del Parlamento che, volendo, potrebbe fare presto e bene. Come Regione non abbiamo praticamente alcuna competenza diretta e ciò che potevamo l’abbiamo fatto, erogando 64 milioni di contributi per la sicurezza in un decennio, compreso il 2015, mentre lo Stato non versa un euro di tasca sua dal 2004».

L’indagine Confcommercio evidenzia come l’82% dei negozianti veneziani ritenga necessario puntare sulla certezza della pena. (g.cod.)

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