Rapina libri all’Ipercoop: «Non è immorale rubarli»

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Cronaca

21 maggio 2015

Rapina libri all’Ipercoop: «Non è immorale rubarli»

Li aveva nascosti nella camicia, poi venne seguito da vigilantes che aggredì. Al processo a Ferrara ha confessato al giudice: prenderli per me non è un reato

FERRARA – Ama i libri, ma li ruba: «Moralmente è un principio non condannabile», ha spiegato ieri mattina al giudice Franco Attinà che lo sta processando per un furto diventato rapina impropria, perchè dopo aver preso 8 libri dagli scaffali dell’Ipercoop Le Mura, dopo averli infilati sotto la camicia, non si è fermato al controllo delle guardie giurate della Coop Service, le ha minacciate «Tu non sai chi sono io», «Ti taglio la gola», «Ti vengo a trovare a casa» «Dimmi dove abiti», e in realtà il furto è diventato rapina.

Pierluigi Martelli, 50enne, ferrarese, ex mediatore finanziario ed agente immobiliare, oggi disoccupato, seduto in aula al fianco del suo difensore Massimo Bissi, ha esordito davanti al giudice, spiegando che il motivo per cui aveva rubato i libri era dovuto al fatto che è un grande lettore e cultore di libri, «per me ideologicamente rubare un libro non è reato, e non lo è farlo all’Ipercoop, perchè i grandi centri di distribuzione fanno danni alla società».

Quello che lui fa è un esproprio culturale ma come hanno illustrato ieri mattina al giudice e alla pm Barbara Cavallo le guardie giurate di Coop Service, che lo hanno affrontato il 12 ottobre 2013, di culturale non ha offerto e proposto molto nel confronto avuto quella mattina.

Quando venne controllato a distanza, visto che infilava libri sotto la camicia e poi usciva senza pagarli. Tentarono di fermarlo, lui non lo fece, e lo seguirono-inseguirono anche fuori il parcheggio e fino in via Copparo. Una volta giunti nei pressi dell’auto e arrivata la poli si scoprì che nel baule aveva altri 80 libri: nessuna prova fossero rubati, lui i libri li compra li legge, li rivende e ne compra altri, ha spiegato al giudice: «è un modo per far circolare la cultura». Alla fine, il processo si sta facendo per un danno di 109 euro, i libri rubati-rapinati quella mattina: dai gialli di Camilleri e a quelli al suo erede, Marco Malvaldi, all’Inchiesta su Maria di Augias, e poi Housseini, Kassler (i libri rubati). Il processo non è finito ieri: si è concluso il dibattimento, poi alla prossima udienza del 26 giugno, il ladro di libri conoscerà la sua sorte giudiziaria: rischia davvero grosso, per la rapina dei libri che dice di amare e che non può far a meno di rubare. (d.p.)

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Rapina libri all’Ipercoop: «Non è immorale rubarli»ultima modifica: 2015-05-22T10:45:40+02:00da sagittario290