“Continuiamo a fare il nostro lavoro con metà stipendio. Vogliamo quello che ci spetta”

Cronaca

16/04/2015

Sale la protesta delle guardie giurate

“Continuiamo a fare il nostro lavoro con metà stipendio. Vogliamo quello che ci spetta”

Nuovo sciopero delle guardie giurate dell’istituto privato “La vigilanza”, che dallo scorso gennaio percepiscono la metà della mensilità: «Dalla nostra prima protesta nulla è cambiato, l’azienda ha deciso in modo unilaterale, e noi siamo in grosse difficoltà». Il segretario della Uiltucs Pasquale Guarracino ha spiegato che «siamo stati costretti a ricorrere ai decreti ingiuntivi, per richiedere i pagamenti direttamente ai committenti. Si tratta dell’ennesima emergenza occupazionale in Molise, e la politica tutta pensa solo ai vitalizi».

Termoli. Lo scorso 23 marzo hanno scioperato, una prima volta, per protestare contro l’azienda che ha comunicato che non ha la liquidità per pagare gli stipendi, «attuando in modo unilaterale delle proposte inaccettabili». Da quel giorno, nulla è cambiato.

Le guardie giurate sono tornate ad astenersi dal lavoro per 48 ore, dalla mezzanotte tra il 15 e il 16 aprile. «Dopo la protesta e nonostante gli appelli nulla è cambiato, in modo unilaterale il datore di lavoro ha deciso di pagare la metà dello stipendio per i primi sei mesi, e da luglio il salario dovrebbe tornare intero, con il 25 per cento degli arretrati restituiti. Continuiamo a dire che questo è inaccettabile», ha affermato il segretario regionale della Uiltucs Pasquale Guarracino, durante il presidio su via Corsica, di fronte alla sede dell’azienda. «Abbiamo chiesto al prefetto, al questore, al commissario di Polizia di Termoli, all’Inps e all’Inail di svolgere tutte le verifiche – ha aggiunto il sindacalista – il problema della vigilanza esiste, ed è emerso nuovamente in modo evidente dopo quanto accaduto di recente a Milano e va affrontato secondo quanto previsto dalla legge».

Per una parte dei vigilantes è stata fatta richiesta dei decreti ingiuntivi per avere gli stipendi: «Stiamo parlando di circa 1000 euro al mese, per un lavoro così rischioso, e da gennaio i dipendenti de La Vigilanza hanno percepito la metà, 500 euro, e ora sono in attesa dello stipendio di marzo, che dovrà essere corrisposto il 25 aprile, giorno festivo, quindi dovranno anche attendere altri giorni – ha detto ancora Guarracino – siamo stati costretti, e ci dispiace, a ricorrere ai decreti ingiuntivi per una ventina di dipendenti, con la richiesta del pagamento presso terzi, cioè presso i committenti. Abbiamo chiesto all’Inps di verificare inoltre se l’istituto di vigilanza sta pagando i contributi ai dipendenti».

I lavoratori si sono fermati proprio di fronte all’azienda e hanno spiegato nuovamente tutti i loro disagi, la mattina di giovedì 16 aprile: «Siamo in difficoltà anche a mettere dieci euro di benzina per andare al lavoro, è davvero assurdo, e non si può andare avanti in questo modo, noi svolgiamo i nostri turni regolarmente, tutto il mese, e ci viene corrisposta solo la metà dello stipendio».

Guarracino ha rivolto anche un messaggio chiaro ai politici: «La politica molisana, tutta, pensa nel frattempo a vitalizi o presunti tali. Per quale motivo non si preoccupa invece del lavoro? Quello che stanno vivendo i dipendenti dell’istituto La Vigilanza è uno dei casi di emergenza che riguardano il Molise, e i nostri governanti dormono».

I lavoratori saranno insieme con il sindacato domani mattina – venerdì 17 aprile – davanti alla sede della Prefettura.

http://www.primonumero.it/attualita/primopiano/articolo.php?id=19176

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