Assalto al caveau, raffiche di kalashnikov contro i carabinieri

Cronaca

27 gennaio 2015

Assalto al caveau, raffiche di kalashnikov contro i carabinieri

L’episodio a Quinto Vercellese. I banditi con una ruspa hanno preso di mira il deposito di un istituto di vigilanza. Diverse strade ancora bloccate. I rapinatori nella fuga hanno incendiato cinque auto. Forse un collegamento con l’assalto a un furgone portavalori avvenuto più tardi nell’Astigiano

di FLORIANA RULLO e ERICA DI BLASI

Un vero assalto armato in stile paramilitare. È stato definita così dalle forze dell’ordine la tentata rapina che questa notte ha trasformato Caresanablot, piccolo paese alle porte di Vercelli, in un vero e proprio campo di battaglia. Con tanto di conflitto a fuoco. Un colpo, quello alla sede della Fidelitas, sulla strada che da Caresanablot porta a Quinto Vercellese, studiato nei minimi dettagli dal commando di dieci persone che, armati di pistole e kalashnikov, hanno esploso almeno una cinquantina di colpi all’indirizzo dei carabinieri, con 27 bossoli ritrovati in strada. “Sembrava il set di un film americano”, raccontano alcuni cittadini svegliati dalla raffica di colpi esplosi dai banditi in fuga. ”Siamo scesi in strada per capire cosa fosse successo. Abbiamo avuto molta paura”.

Tutto è iniziato intorno alle 2,30 di notte quando i banditi alla guida di auto, furgoni e di una ruspa, tutti mezzi rubati, hanno raggiunto da direzioni diverse l’edificio della società di vigilanza. Prima però, per poter assaltare l’agenzia in tutta sicurezza, i banditi hanno bloccato le strade di accesso alla zona dando fuoco ad alcune vetture rubate: dalla strada per Olcenengo a quella del ponte sull’Elvo, a Collobiano, fino alla provinciale per Vercelli. Almeno 11 le auto date alle fiamme e usate come diversivo dai malviventi. Poi, arrivati davanti al cancello della ditta hanno messo in moto la ruspa e l’hanno lanciata contro il muro della Fidelitas, più precisamente contro la “sala della conta”, ossia il caveau, dove è custodito il denaro che la ditta ha il compito di custodire per conto di terzi. Sono bastati pochi secondi perché il personale di turno della vigilanza si vedesse crollare il muro addosso e sentisse scattare l’allarme. Poi il far west in strada: i carabineri e i banditi aprono il fuoco. A quel punto il commando capisce che la rapina è fallita, risale sui mezzi rubati e riparte in direzione di Villarboit. A conferma ci sono le immagini delle telecamere di videosorveglianza che si trovano in zona. Una fuga fino a Greggio e Balocco dove vengono ritrovate altre auto incendiate, forse per cancellare le impronte e ogni indizio.

È probabile che i banditi abbiano percorso a piedi la stradina che porta al piazzale dell’Autogrill situato sull’autostrada Torino-Milano dove, probabilmente, ad attenderli c’erano delle auto ‘pulitè per la fuga finale. Non ci sono dubbi che si tratti di una banda di professionisti che arriva da fuori, probabilmente anche collegata all’assalto avvenuto a Lodi il 28 novembre scorso quando una decina di malviventi dopo aver cosparso l’asfalto di chiodi e bloccato la circolazione con auto e furgoni messi in mezzo alla strada e dati alle fiamme, aveva tentato un assalto un furgone portavalori. Al momento non si esclude nemmeno un collegamento con un colpo avvenuto stamatina alle 8 nell’Astigiano. A Pontesuero tre banditi hanno bloccato il conducente di un furgone di una ditta di Alessandria, che trasportava le monetine delle slot-machine. Lo hanno picchiato e si sono messi alla guida del mezzo. Il furgone è stato poi ritrovato due chilometri dopo in strada Valgera. I banditi si sono dati alla fuga con un bottino di circa 5mila euro.

Carabinieri e polizia di Vercelli stanno svolgendo le indagini visionando anche le immagini delle telecamere di sicurezza sia della ditta che quelle comunali. Del fatto è stata informata anche la procura di Vercelli.

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