Uccisa dall’ex, un inferno di liti e botte.

Cronaca

22-09-2014 sezione: ROMA

Uccisa dall’ex, un inferno di liti e botte. Un vicino: il vigilante la colpì con calci e pugni

La Procura oggi disporrà una perizia balistica e l’autopsia La guardia giurata si difende: «Ho sparato accidentalmente»

di Adelaide Pierucci

Quando qualcuno le chiedeva perché avesse dei lividi sulle braccia lei rispondeva con una bugia: «Sono caduta dalle scale».

Natascia Meatta, la 27enne di Tor Bella Monaca uccisa in casa da un colpo di pistola esploso dall’ex compagno, Alessandro Popeo, viveva lo strascico di una relazione difficile. È quanto sta emergendo. L’ex, una guardia giurata col pallino delle armi, alternava premurose attenzioni alle botte. Pugni e calci che lasciavano il segno. Natascia, madre di una bambina di 2 anni, in più occasioni, aveva chiesto aiuto a “La Casa del cittadino”, un’associazione di volontariato del quartiere collegata a un centro antiviolenza di Torre Spaccata. «Più volte l’ho vista coi lividi», conferma Fernando Vendetti, promotore dell’associazione ed ex vicepresidente della commissione sicurezza del VI municipio. «Lei difficilmente ne parlava, anche se aveva chiesto assistenza legale. Ma sapevamo tutti che lui, a tratti, diventava violento, e la picchiava. Quello sparo in casa visti i precedenti, quindi, fa pensare», aggiunge.

LE TESTIMONIANZE Un vicino di casa, il primo a soccorrere la giovane dopo che quel colpo di pistola, alle tre del pomeriggio, ha tagliato il silenzio delle case popolari di San Biagio Platani, ricorda un episodio in particolare: «Una volta li ho visti discutere sotto casa. Lui gli sferrava i pugni in faccia come potrebbe fare un uomo contro un altro uomo. Natascia, mite com’era, cercava di schivare. Volevo scendere, intromettermi, mia moglie mi ha fermato. Lui si era calmato non sono più intervenuto». Il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e il pm Paolo Ielo, per accertare se il colpo partito dalla pistola del vigilante sia stato accidentale come sostenuto da lui o il frutto di un colpo di testa come sospetta la madre di Natascia, oggi disporranno una perizia balistica e un consulente per l’autopsia. Intanto hanno iscritto Popeo nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario.

LA MAMMA «Mia figlia era una ragazza semplice, tranquilla, in balia dei cambi di umore di lui – ha raccontato la mamma al Messaggero – Quando quel giorno, rientrando a casa, dal portone ho sentito lo sparo, ho pensato subito a un colpo di testa dell’ex compagno, che amava girare con la pistola». Mercoledì Alessandro Popeo era in malattia ma era uscito di casa, alla Borghesiana, in divisa e con la pistola. «A volte la divisa la indossava comunque – ha aggiunto un parente di Natascia – per sentirsi più sicuro. Per esempio quel giorno aveva la macchina senza assicurazione e sperava che la divisa fosse un deterrente in caso fosse incappato in un posto di blocco». Altri amici di Natascia sono più diretti: «Stava sempre con quella pistola. Più che un vigilante si sentiva uno sceriffo. Ora paghi per quel che ha fatto».

Uccisa dall’ex, un inferno di liti e botte.ultima modifica: 2014-09-23T10:45:52+02:00da sagittario290